Leggi un pezzo della nostra storia nel volume “Un viaggio nei luoghi del fare. 113 aziende. 113 storie di imprenditori e collaboratori”, pubblicato da Confartigianato Imprese Varese.
In seguito all’incontro sull’“Impresa Plurale”, organizzato dall’Associazione Artigiani di Varese a Gallarate il 10 luglio, sintetizzo all’osso i tanti e interessanti argomenti emersi sui complessi scenari in cui le imprese sono chiamate ad operare.
Quattro sono i pilastri che devono reggere oggi un’azienda sana e proiettata nel futuro:
Comunicazione. Se un’azienda non si mette in vetrina e non si racconta, molti non sapranno che esiste.
Innovazione. Se manca l’innovazione, dopo qualche anno l’azienda sarà ricordata solo dall’archeologia industriale.
Diversificazione. Se si fa solo una tipologia di prodotti e si è troppo sbilanciati con un cliente o un fornitore, il rischio sarà dietro l’angolo.
La persona al centro. Le persone che lavorano in azienda, se non vengono valorizzate e formate, prima o poi saranno un freno allo sviluppo.
Riuscire a consolidare questi pilastri è la vera sfida dell’imprenditore.
Ma è anche sicura garanzia di lunga vita per una realtà produttiva.
Alle Arti Grafiche Tibiletti sappiamo di poggiare su queste solide fondamenta.
Forse è per questo che siamo operativi da più di 60 anni.
Quel tardo pomeriggio di martedì 16 maggio mi trovavo ancora a Milano, all’interno dei padiglioni della fiera Packaging Première. Era dal mattino che saltavo da uno stand all’altro senza sosta, curioso di scoprire le novità e qualcosa da proporre ai miei clienti.
Tutto il giorno in piedi. In piedi anche al bar per un tramezzino veloce e un caffè. Mi sentivo stanco, ma soddisfatto di aver visto tanto.
Alla fine la spossatezza ha avuto il sopravvento e mi ha costretto ad una pausa, seduto su una dura panchina metallica addossata alla parete, incurante dei tanti visitatori che andavano e venivano.
Ho incominciato a pensare all’impressione generale che mi aveva fatto la fiera, così diversa rispetto alla mia ultima visita prima della pandemia.
In tutti gli stand quasi lo stesso trend.
Scatoline e confezioni bellissime, originali, con finiture pregiate e stampe a caldo e in rilievo, che non sembravano ricavate da materiali riciclati al 100%. Una gara tra i produttori a sfruttare gli scarti di ogni tipo, impensabili per il profano, senza buttar via niente.
Proprio come si fa con i maiali.
Ecco il guizzo. L’immagine dei maiali, affacciatasi quel pomeriggio nella mia mente in modo repentino e dissacrante nel tempio del lusso e della bellezza, mi ha intrigato al punto da riproporla nel titolo provocatorio di questo blog.
Si fa come con i maiali, non si butta via niente
Qualche esempio.
La storica cartiera myCordenons, che produce carte utilizzando fibre e materiali derivati, per la prima volta, in collaborazione con Olio Carli, recupera i noccioli delle olive. Triturati e ridotti in polvere, sono aggiunti all’impasto di cellulosa ed acqua che dà origine alla carta, utilizzata per gli shoppers dei suoi punti vendita.
Ecojeans è invece uno splendido materiale di rivestimento di copertine di libri e articoli cartotecnici, composto da filato di denim riciclato accoppiato a carta ecologica. Le fibre di denim, presenti in ordine sparso nel tessuto, rendono ogni metro di materiale diverso e unico.
Per le etichette adesive della linea Re-Play di Fedrigoni si recupera la carta siliconata che fa da supporto alla maggior parte degli adesivi comuni e che finisce negli scarti per riciclarla nel frontale stesso dell’adesivo.
Avanti col green e l’ecosostenibile
È proprio questa la tendenza più marcata che ho colto dalla fiera, perfino negli allestimenti dei padiglioni.
Insegne in cartone invece del solito PVC Forex. Nessuna bottiglietta di plastica per la minerale, ma borracce da riempire in appositi chioschi.
Basta carte, cartoncini e allestimenti spreconi che non provengono da una filiera ecosostenibile. Basta scatole che contengono componenti difficili e costosi da separare nel riciclo, come le piastrine magnetiche di chiusura.
Senza rinunciare a confezionare articoli di grande impatto visivo e di alta gamma, per renderli oggetti desiderabili.
Noi siamo già pronti a fornirti i prossimi raccoglitori rivestiti di Ecojeans.
Materiale di rivestimento Ecojeans con fibre di denimEcojeans con i colori disponibili
Sai dove continuo a parlare delle novità del settore, dei nuovi materiali e delle mie riflessioni sulle scelte di packaging che fanno funzionare il tuo business? Nella nostra Newsletter.
Iscriviti qui per leggere altri articoli come questo.
In visita all’ITMA di Milano Fiera (11 giugno 2023)
Una domenica diversa dal solito, l’11 giugno, trascorsa all’ITMA di Milano Fiera di Rho.
Un appuntamento imperdibile, di importanza mondiale per l’industria tessile, che si ripete ogni 4 anni e che dal 2015 non cadeva su Milano.
Cosa mi ha colpito?
Senz’altro il green e l’eco-sostenibilità, che stanno diventando la strada obbligata da percorrere, non solo nel mondo della stampa e del packaging, ma anche in quello del tessile.
Per fare un esempio, con i plotter Mimaki si stampa il poliestere con colori che si possono poi “decolorare”, riciclando il tessuto. Un grande passo avanti per l’ambiente, se pensiamo che i tessuti in poliestere rappresentano circa il 60% dei 92 milioni di tonnellate di scarti tessili in tutto il mondo.
Abbiamo visitato Packaging Première alla Fieramilanocity (16-18 maggio).
Con la curiosità di scoprire nuove tendenze, toccare carte e cartoncini innovativi, trovare materiali eco-sostenibili da proporre ai nostri clienti più esigenti per soluzioni esclusive.
Un tuffo emozionante nella cartotecnica del lusso e della bellezza.
Siamo pronti a partire senza problemi, per offrire ai nostri clienti servizi a 360°. Questo lungo periodo di pandemia ci è servito per aggiornare i software e attivare nuovi investimenti. E tutto ciò per non farci trovare impreparati alla ripresa economica. Insieme alla nostra Italia, che si avvia alla normalità, con una grande voglia di rimboccarsi le maniche e di progettare nuovamente il futuro.